La casa della solidarietà “Antonietta Marini” ospita persone in difficoltà. Presente sul territorio dal 2003, ha bisogno di fondi per i lavori di ristrutturazione e manutenzione. Ventidue persone devono continuare ad avere un tetto e una sistemazione dignitosa.
Tutti hanno bisogno di un luogo da chiamare ‘casa’, che offra protezione e sicurezza.
La Casa della Solidarietà “Antonietta Marini” sorge tra le colline dell’Alto Monferrato, a Ovada, un comune in provincia di Alessandria. È inserita in un palazzotto, risalente all’800, donato con lascito testamentario alla Società di San Vincenzo De Paoli, da sempre accanto a chi vive in condizioni di disagio.
Nata nel 2003 la struttura offre 30 posti letto all’interno di 11 appartamenti, 8 sono messi a disposizione in comodato gratuito e 3 con contratti di locazione molto bassi.
Una coppia nigeriana, fuggita alla guerra e alla fame, ha potuto progettare il proprio futuro e costruire una famiglia. Hanno una bambina di un anno e un’altra in arrivo. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza un tetto, senza l’ospitalità di Casa “Marini”.
Albertina 65 anni non si sente più sola da quando vive nella struttura. Ha un luogo in cui abitare e il sostegno e la vicinanza dei volontari della Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV sempre pronti a regalarle un sorriso, una parola di conforto e ogni altra necessità.
D’altronde il carisma dei vincenziani è “prendersi cura dell’altro” attraverso una relazione d’aiuto stabile, un rapporto personale.
Attualmente la struttura ospita ventidue persone tutte appartenenti alla fascia di popolazione vulnerabile, quella composta da persone che hanno un lavoro ma con un reddito basso o non dimostrabile, dalla fascia dei precari, dai genitori separati, dagli immigrati, dagli anziani soli, dalle vedove. Le mamme in condizioni di precarietà socio-economica che hanno con sé uno o più figli minori. Da qualche anno anche gli immigrati provenienti dal Perù e dalla Nigeria che faticano a trovare un’occupazione.
Gli inquilini hanno alle spalle situazioni difficili e storie complesse connotate anche dall’abbandono, dalla disgregazione dei legami familiari e da difficoltà psico-fisiche.
Oggi urge un intervento di ristrutturazione e manutenzione per evitare che la casa della solidarietà non sia più un luogo sicuro e rischi di chiudere.
Negli anni sono stati effettuati interventi onerosi. Restano però gravi problemi di umidità, infiltrazioni, fenomeni di condensa. I servizi igienici vanno ristrutturati. Nei periodi più freddi dell’anno le famiglie sono costrette a ridimensionare il riscaldamento. I costi sono troppo alti a causa della dispersione termica. Il tetto e le pareti esterne andrebbero coibentati.
La Società di San Vincenzo De Paoli rivolge il suo appello a tutte le persone capaci di mettersi al servizio degli altri, di prendersi cura della comunità, a partire dai più bisognosi.
“Non possiamo e non vogliamo dimenticare chi è riuscito a rialzare lo sguardo perché strappato da una condizione di estremo disagio. La casa ha ridato dignità alla vita di molti, anche dei più piccoli, a cui è bastato un gesto di solidarietà per tornare a sorridere. In fondo loro non desiderano molto, se non vivere a casa con mamma e papà!”, dichiarano i volontari dell’Associazione.
In passato la casa ha affrontato e superato altri momenti difficili grazie al sostegno di tante consorelle, volontari e benefattori. Siamo certi che anche questa volta non mancherà l’aiuto di altri uomini e donne di buona volontà.
Attraverso un sostegno finanziario si può continuare a fornire un alloggio dignitoso a queste persone. Diamo loro la possibilità di avere un posto sicuro dove vivere.
Oggi c’è bisogno del tuo aiuto.
Unisciti alla loro causa!