L’appuntamento domenica 6 novembre. Intervengono mons Repole e mons Coda
Trasformare le comunità, rinnovarle, renderle aperte, inclusive, dinamiche. Il Card. MIchele Pellegrino lo scriveva nella lettera alla Diocesi di Torino, la “Camminare insieme”, pubblicata 50 anni fa. Vallo domenica 6 novembre tornerà alle sfide poste da quella lettera di Padre Pellegrino alla Diocesi. E non solo.
Lo farà al Centro Maria Orsola, dalle ore 15, con un pomeriggio di analisi, approfondimento, condivisione, dialogo, al quale interverranno l’Arcivescovo di Torino, Mons. Roberto Repole e Mons. Piero Coda, di Cafasse, Segretario generale della Commissione teologica internazionale.
Coda conosce molto bene Repole, avendo condiviso un percorso fruttuoso nell’Associazione dei Teologi italiani, e avendo anche ceduto proprio all’attuale Arcivescovo la presidenza del sodalizio.
“Non faremo un’esegesi, una lettura analitica della lettera – commentano Grazia Casale e Sandra Veglio, tra i coordinatori del pomeriggio, promosso dall’Associazione Centro Maria Orsola con la Parrocchia di Vallo e il Patrocinio del Comune -. Sarebbe poco utile leggere e analizzare… Non sarà un convegno che ricorda i tanti contenuti della lettera, che ha segnato la storia della Chiesa. Piuttosto vogliamo guardare ai tanti germogli di vita che sono cresciuti in tante comunità, tra famiglie, giovani e sacerdoti, negli ultimi cinquant’anni. Dialogare per essere vivi, Chiesa, nella bellezza di incontrarci e di costruire una nuova socialità, donne e uomini nuovi, capitale umano che cammina insieme e trasforma”.
Piero Coda, cresciuto nello spirito post-conciliare di grande vivacità della Chiesa, spinto anche dall’indimenticato Monsignor Vincenzo Chiarle – morto due anni fa esatti – e dall’incontro con la Spiritualità dell’Unità propria del Movimento dei Focolari, aiuterà quel percorso.
“Sì, perché oggi la Chiesa immagina come rinnovarsi, cosa e come essere ancora – sottolineano Daniela Bussone e Claudio Malfati, nella commissione organizzativa del pomeriggio del 6 novembre, aperto a tutti – e ha indetto il Sinodo in tutto il mondo. Ma come possiamo esserne pienamente coinvolti, non da soli, come comunità? Rileggendo la ‘Camminare insieme’, pubblicata 50 anni fa, scopriamo nelle parole di Padre Pellegrino, comparrocchiano e concittadino di Vallo, tanti semi, anticipatori, luci di una visione innovatrice… della povertà, della libertà e della fraternità che trasformano ancora, oggi come allora, le comunità, siano civili o religiose. L’impegno è nostro, di tutti. Domenica ci rimetteremo in questa voglia di comunione e sinergia. Che tocchi le valli, i paesi, le parrocchie insieme, anche laddove tutto sia complesso, più faticoso, ma probabilmente per questo ancor più carico di frutti”.
Commemorare una lettera di un Vescovo? “Non certo con passatismo o rimpianti, tantomeno con bigottismo. La Chiesa vuole gioia, giovani, generazioni che si incontrino, nella gioia e nella festa”, sottolinea Mario Casale, tra gli organizzatori. La risposta definitiva sull’attualità della “Camminare insieme” e sulla figura del Cardinal Pellegrino, che è entrato nella storia di Vallo come Chiara Lubich, la diede alcuni anni fa Monsignor Chiarle: “La “Camminare insieme” ha gettato luci preziose sulla Chiesa. La presenza del Cardinale nella nostra comunità è stata una grazia speciale. La sua quotidiana presenza tra noi ci ha aiutato ad attuare i frutti del Concilio Vaticano II, a consolidare lo spirito di fraternità, di condivisione, di unità che fanno crescere il senso di famiglia tra tutti. Nell’apertura verso tutti, che il Padre ha sempre voluto per le parrocchie e per la Diocesi e che è ancora più importante e decisiva oggi”.