L’UCSI è una associazione cattolica di giornalisti e di comunicatori professionali. Il nuovo Statuto, approvato a Caserta nel 2012, afferma che possono aderire tutti coloro che si occupano di comunicazione a livello professionale, anche come oggetto di studio e ricerca, e anche se non sono iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
Questa piccola rivoluzione, i cui effetti si sentiranno negli anni, deriva dalla consapevolezza che fenomeni come la crossmedialità e la commistione dei generi richiedono un approccio unitario e ad ampio spettro sui fenomeni comunicativi, anche per preservare la qualità dell’informazione sui vecchi e sui nuovi media, le cui connessioni sono ogni giorno più fitte.
Particolare attenzione viene rivolta al mondo dei comunicatori giovani, anche non contrattualizzati: non per aiutarli a trovare lavoro, cosa che non possiamo fare, ma per aiutarli a formarsi adeguatamente in termini di consapevolezza e competenza.
Una cosa di cui siamo orgogliosi è la pubblicazione del “Rapporto annuale CENSIS-UCSI” sull’informazione in Italia (giunto alla tredicesima edizione).
L’UCSI dal 2011 tiene una Scuola nazionale di formazione per giovani comunicatori.
Le UCSI regionali, anche in collaborazione con gli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali e con altre sigle, organizzano sul territorio convegni, incontri, giornate di studio su temi di attualità nel mondo della comunicazione, con particolare attenzione alla deontologia e all’etica dei comunicatori.
Il principale progetto nel quale siamo attualmente impegnati è quello dell’Osservatorio di Mediaetica. L’Osservatorio vuole anzitutto essere uno strumento di servizio che possiamo offrire alla professione e alla società italiana per monitorare e comprendere la coerenza, la trasparenza e la reputazione su cui si fonda la credibilità del giornalismo, e quella delle altre professioni di comunicatori. Non è in alcun modo un tribunale o uno strumento di denuncia, ma un luogo di ricerca sulle pratiche e sulla possibilità di migliorarle.
Siamo anche convinti che in Italia ci sia troppa sottovalutazione circa gli effetti negativi delle distorsioni presenti nel mondo della comunicazione sulla vita sociale e politica. Il nostro obbiettivo dichiarato è quello di favorire, attraverso l’etica e la qualità dei media, un migliore funzionamento del sistema democratico.
Il percorso dell’Osservatorio di Mediaetica è agli inizi e non intende essere breve. Il metodo del suo funzionamento prevede futuri incontri pubblici e confronto costante di opinioni; per questo non pubblicheremo documenti fino a quando non avranno trovato una forma pubblica e condivisa.